Emarginare qualcuno è scegliere di avere come compagnia soltanto degli imbecilli.

(Domenico Andolini)

Buongiorno a tutti; Tra i tanti “divertimenti” che l’uomo ha inventato uno è particolarmente efficace: si chiama “parlare di tutto” e il suo obiettivo è quello di esaltare o, al polo opposto, distruggere un singolo individuo o un gruppo di individui. I motivi possono essere i più disparati, nonché i più banali.

Generalmente si mette in atto un simile atteggiamento per colpire, per rovinare quello che ingiustamente viene considerato un avversario, termine con il quale si indica colui che, in varia misura, è arrivato in alto e nei cui confronti si provano invidia e rancore e si praticano, di conseguenza, la maldicenza e altre amenità del genere. Anch’io sono stato vittima di questo meccanismo perverso. Mi spiego meglio. Non ho mai avuto l’idea di diventare scrittore o poeta ben conoscendo i miei limiti e soprattutto la mia incapacità di mettere nero su bianco pensieri ed emozioni. Progressivamente però ho avviato un processo teso a migliorare i miei standard comunicativi, primo fra tutti l’espressione scritta.

Quasi nello stesso tempo è apparso il Parkinson, che con la sua carica nefasta ha avuto effetti devastanti su di me e sul mio piccolo mondo. Tutto ciò l’ho narrato in due libri dedicati a questa malattia: Io e il Parkinson. Un cammino insieme, con sorprese, edito nel 2019 e Pensieri, emozioni, parole. Piccolo vocabolario della malattia di Parkinson, pubblicato nel 2021. Questi due libri, insieme ad altri di argomento diverso che ho nel frattempo scritto, non hanno avuto la giusta e meritata attenzione oltre al fatto che sono stati diffusi e collocati molto marginalmente nelle librerie locali. Mi sono accorto di ciò quasi per caso, sono subito corso ai ripari, ma il danno era stato ormai fatto con pesanti conseguenze sul mio stato psicologico ed emotivo.

Nonostante le avversità, ho provveduto a inviare copie del secondo lavoro scritto sul Parkinson a diverse associazioni regionali di parkinsoniani, tra cui l’Associazione Parkinson Trento che lo ha sommamente apprezzato e inserito nel periodico d’informazione Parkinson Trento, all’interno dello spazio dedicato alle pubblicazioni inerenti questa patologia Il 24 settembre 2022 poi, in videoconferenza, ho preso parte come ospite esterno alla presentazione della mostra fotografica parlante Non chiamatemi morboStorie di resistenza al Parkinson organizzata dalla stessa associazione tridentina e alla quale ha fatto seguito la pubblicazione di un libro fotografico dedicato proprio all’evento. Con grande sorpresa ho saputo che le copie del mio secondo libro sul Parkinson, che avevo anzi tempo provveduto a inviare all’associazione di Trento, erano andate a ruba oltre a essere state omaggiate a diverse associazioni regionali di malati parkinsoniani.

Allego a questo mio post la lettera di ringraziamento che mi è stata inviata dall’Associazione Parkinson Trento, firmata dalla sua presidente, la Sig.ra Andreanna Bayr. E in Umbria? Pare che i responsabili dell’associazione perugina parkinsoniani abbiano espresso parere negativo e contrario alla diffusione presso i soci del mio libro Pensieri, emozioni, parole. Piccolo vocabolario della malattia di Parkinson.